Il Futuro dell'Unione

COSA È STATO FATTO E COSA ANCORA DOBBIAMO FARE. INSIEME

Il giorno 30 Gennaio 2019 noi studenti del MediTrain team e del gruppo Libayrators abbiamo partecipato all'evento "Il futuro dell'Unione: cosa è stato fatto e cosa ancora dobbiamo fare. Insieme" presso l'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, nell'aula Liccardo del Dipartimento di Scienze politiche "J. Monnet " di Caserta. All'evento hanno partecipato l'avvocato Vincenzo Girfatti, Coordinatore Europe Direct Caserta, e i Docenti universitari Proff. Pasquale Femia, Aldo Amirante e Olivier Karl Emmanuel Butzbach del Dipartimento sopracitato. Europe Direct Caserta è il centro ufficiale d'informazione dell'Unione Europea presente in provincia di Caserta. Esso opera per informare i cittadini europei sulle politiche e le attività dell'UE, in particolare: tutela dei diritti, priorità dell'agenda europea, nonché promozione di una cittadinanza partecipativa a livello locale e regionale. È stato proprio questo lo scopo dell' incontro, quello di informare e promuovere una cittadinanza attiva e consapevole. " Perché: dove saremmo se tutti avessimo paura di dialogare?" Questa è la domanda che ci ha posto inizialmente il Direttore del Dipartimento Pasquale Femia, affermando che "chi ha paura del confronto è incerto della propria identità". Inoltre, proprio la mancanza di dialogo ha causato due grandi tragedie europee: la prima, in seguito alla crisi economica del 2008 in cui la Germania ha pubblicamente umiliato la Grecia a causa dei debiti di quest'ultima ; la seconda, iniziata lo scorso anno: il Brexit, ovvero il referendum a seguito del quale i cittadini del Regno Unito hanno deciso di uscire dall'UE, e che ha avuto un forte impatto sull'economia mondiale. Sul tema del Brexit si è poi pronunciato il docente di diritto internazionale e dell'Unione Europea Aldo Amirante, il quale ci ha parlato della storia della Gran Bretagna. Quest'ultima non è stata tra i Paesi fondatori dell'UE ma ne è entrata a far parte il 1 Gennaio 1973 nonostante l'atteggiamento ostile da parte Francia durato quasi un decennio. Successivamente il Professore, con l'ausilio di un Power Point, ci ha spiegato come la mancanza di informazione presso i cittadini inglesi riguardanti riforme e Raccomandazioni dell'Unione Europea li ha portati a compiere una scelta assolutamente negativa per la loro crescita politica ed economica. Di fatto, alcuni politici inglesi hanno distorto le idee europee al fine di manipolare e dissuadere la società inglese. Ci sono stati proposti vari esempi come la Raccomandazione da parte dell' UE sulla modalità di coltivazione delle banane del 1995 che avrebbe consigliato di far crescere le banane non troppo curve al fine di facilitarne i trasporti. Occorre specificare che i Regolamenti europei non sono immediatamente imperativi e cogenti per i cittadini europei, ma hanno bisogno che lo Stato membro li recepisca in una apposita legge c.d. comunitaria al fine di renderla obbligatoria. Un altro esempio è quello riguardante le maglie dei calciatori professionisti, ogni Paese è libero di scegliere il design delle divise della propria squadra, l'unico obbligo è quello di riportare il logo e gli sponsor di quest'ultima, tuttavia la politica inglese ha lasciato credere ai suoi cittadini che fosse obbligatorio anche l'emblema della bandiera europea ... cosa assolutamente falsa! In seguito ha preso parola il Prof. Olivier Karl Emmanuel Butzbach, docente di Politica Economica, il quale ci ha illustrato le conseguenze economiche del Brexit. I risultati prodotti da quest'iniziativa per l'Inghilterra sono assolutamente pietosi. Infatti, mentre il PIL inglese del 2018 corrisponde a 2.337 miliardi, le statistiche prevedono che questo perderà oltre 160 miliardi di euro in un solo anno. Ma non è l'unico aspetto negativo per la politica inglese ed europea. Bisogna infatti ricordare che la Gran Bretagna è legata agli altri Paesi europei per motivi economici e politici. Di fatto, i cittadini europei residenti in Gran Bretagna per motivi di lavoro sono 4 milioni, corrispondenti al 6% dei lavoratori totali del Paese, inoltre il 90% del cibo inglese viene importato dai Paesi europei. Butzbach ci ha anche parlato dell'incontro del Parlamento inglese avvenuto il 29 Gennaio 2019, il quale ha "deciso di non decidere". Come abbiamo già esposto, l'uscita di un Paese dall'Unione Europea provoca grandi svantaggi per gli altri Paesi e per il Paese stesso considerando l'attuale globalizzazione . Lo scopo dell'Unione Europea è proprio quello di impedire la nascita di nuove guerre e garantire il benessere di ogni cittadino. Terminiamo dunque con le parole di Aldo Amirante "dobbiamo essere insieme, coesi. Solo così si può essere in pace".


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